LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

sabato, dicembre 24, 2005

Buon Natale!

Giotto, Natività

Buon Natale a tutti gli amici bloggers!
Antonio

mercoledì, dicembre 14, 2005

Pezzi di carta...

Questa mattina mi trovavo a passare nei pressi della segreteria dell'Università e allora ho deciso di passare a ritirare il diploma che attesta il conseguimento di un master universitario svolto un anno fa. E me l'hanno consegnato in un tubo di cartone rivestito in finta pelle verde. Triste l'aspetto.
Sono arrivato a casa, e ho tirato fuori dalla borsa quel tubo. Mi sono incuriosito, l'ho aperto ed ecco il diploma! Un pezzo di cartoncino. Il solito rettore bla bla che conferisce bla bla ai sensi di legge bla bla bla bla... bleah!
Ho arrotolato il cartoncino, l'ho rimesso nel tubo... e l'ho sbattuto in fondo ad un cassettone del mobile! Lì può star bene.
In pochi secondi ho pensato quanto distante fossi da quel pezzo di carta. Quel pezzo di carta non mi appartiene. Non c'entra nulla con me! Che significa? Cosa rappresenta di me? Nulla. E chi è quel rettore che presuntuosamente si arroga il diritto di conferirmi quel diploma??? E chi lo conosce poi? E come devo sentirmi ora che ho quel pezzo di carta? Migliore di chi non ce l'ha? E perchè? E allora a che serve?
Da molto tempo ormai percepisco una naturale e istintiva antipatia per i titoli di studio. Poi gli attestati cartacei che li rappresentano mi sono ancora più indigesti. Quanta forma. Quanta vuota forma.
Forse è per questo che dopo più di 5 anni dal giorno della tesi non ho ancora ritirato il diploma di laurea. Forse è per questo che non ho ritirato neppure il mio secondo diploma di conservatorio.
E il primo l'ho ritirato soltanto perchè ero ancora troppo giovane per capire tante cose. Per capire che quel pezzo di carta non conta niente.
Aboliamo i titoli di studio. E aboliamo questi inutili pezzi di carta. Questa è la mia proposta neo-futurista!
Anche questo post meriterebbe di essere cancellato perchè attesta i miei titoli di studio. Ma non lo farò perchè attesta soprattutto la lotta per la liberazione dai titoli. Non voglio essere titolato. Liberiamoci dai titoli accademici.
Antonio

domenica, dicembre 11, 2005

Manifesto dei Musicisti Futuristi

Vi riporto alcuni stralci tratti dal Manifesto dei musicisti futuristi, scritto nell'anno 1911 da Balilla Pratella.
E' passato quasi un secolo, eppure le affermazioni dei musicisti futuristi sono ancora pienamente attuali. Si può dire che il loro appello sia rimasto inascoltato. In un secolo è stata scritta tanta buona musica, ma generalmente negli ambienti musicali si respira ancora un'aria greve e mediocre.


Manifesto dei musicisti futuristi

"Io mi rivolgo ai giovani. Essi soli mi dovranno ascoltare e mi potranno comprendere. C'è chi nasce vecchio, spettro bavoso del passato, crittogama tumida di veleni: a costoro, non parole, né idee, ma una imposizione unica: fine. Io mi rivolgo ai giovani, necessariamente assetati di cose nuove, presenti e vive. Mi seguano dunque essi, fidenti e arditi, per le vie del futuro, dove già i miei, i nostri intrepidi fratelli, poeti e pittori futuristi, gloriosamente ci precedono, belli di violenza, audaci di ribellione e luminosi di genio animatore.
[...]
E in Italia? Insidia ai giovani e all'arte, vegetano licei, conservatori ed accademie, musicali. - In questi vivai dell'impotenza, maestri, e professori, illustri deficienze, perpetuano il tradizionalismo e combattono ogni sforzo per allargare il campo musicale. Da ciò repressione prudente e costringimento di ogni tendenza libera e audace; mortificazione costante della intelligenza impetuosa; appoggio incondizionato alla mediocrità che sa copiare e incensare; prostituzione delle grandi glorie musicali del passato, quali armi insidiose di offesa contro il genio nascente; limitazione dello studio ad un vano acrobatismo che si dibatte nella perpetua agonia di una cultura arretrata e già morta.
[...]
Gli editori scartano qualsiasi opera che per combinazione sorpassi la mediocrità; col monopolio diffondono e sfruttano la loro merce e ne difendono il campo d'azione da ogni temuto tentativo di ribellione.
[...]
Il Futurismo, ribellione della vita della intuizione e del sentimento, primavera fremente ed impetuosa, dichiara guerra inesorabile alla dottrina, all'individuo e all'opera che ripeta, prolunghi o esalti il passato a danno del futuro. Esso proclama la conquista della libertà amorale di azione, di coscienza e di concepimento; proclama che Arte è disinteresse, eroismo, disprezzo dei facili successi. Io dispiego all'aria libera e al sole la rossa bandiera del Futurismo, chiamando sotto il suo simbolo fiammeggiante quanti giovani compositori abbiano cuore per amare e per combattere, mente per concepire, fronte immune da viltà. Ed urlo la gioia di sentirmi sciolto da ogni vincolo di tradizione, di dubbi, d'opportunismo e di vanità."
Balilla Pratella, Manifesto dei musicisti futuristi (1911)

lunedì, dicembre 05, 2005

Ore 21.00: il Futurismo su RadioAlzoZero


Questa sera alle ore 21.00, nel corso della trasmissione "Ad Futurum" in onda su RadioAlzoZero, vi parlerò del Futurismo italiano.
Cercherò di cogliere i lati più interessanti e a volte poco noti dell'unico vero movimento avanguardistico che ebbe l'Italia all'inizio del Novecento!
Politica e architettura saranno gli argomenti più intriganti.
E poi una novità: da questa sera "Ad Futurum" si avvarrà di una possibilità offerta dal web. Potrete seguire la trasmissione, ascoltando l'audio e visualizzando contemporaneamente immagini e testi che troverete sul blog di RadioAlzoZero!
Ciao a tutti
Antonio