Nazismo e comunismo: ideologie dell’odio
Volute omissioni per decenni non hanno permesso di conoscere la verità storica. Oggi però tutti sappiamo. Chi vuole ancora nascondere i crimini del comunismo deve fare i conti con una ricca documentazione storiografica. A tal proposito voglio riportarvi un passo intelligente tratto dal Libro nero del comunismo.
Il confronto tra nazismo e comunismo per quanto riguarda i rispettivi stermini può risultare sconvolgente. Eppure, Vasilij Grossman - figlio di una donna uccisa dai nazisti nel ghetto di Berdicev, autore del primo testo su Treblinka e coordinatore, insieme con gli altri, del Libro nero sullo sterminio degli ebrei in Unione Sovietica - nel racconto Tutto scorre fa dire a uno dei suoi personaggi a proposito della fame in Ucraina: "... lo scrivevano gli scrittori, e Stalin in persona: tutti a darci sotto su un punto solo: i kulak, i parassiti, bruciano il grano, ammazzano i bambini. E annunciarono apertamente che bisognava sollevare il furore delle masse contro di loro, annientarli tutti come classe, i maledetti". E aggiunge: "Per ammazzarli bisognava annunciare: i kulak non sono esseri umani. Proprio come dicevano i tedeschi: gli ebrei non sono esseri umani. Così anche Lenin e Stalin: i kulak non sono esseri umani”. E Grossman conclude, a proposito dei figli dei kulak: “Sì, proprio come i tedeschi, che soffocavano i bambini degli ebrei con il gas, perché loro non avevano il diritto di vivere, loro erano ebrei”.
Ogni volta si colpiscono non tanto gli individui, quando dei gruppi. Il terrore ha lo scopo di sterminare un gruppo individuato come nemico che, se è vero che costituisce soltanto una porzione della società, viene comunque colpito in quanto tale da una logica genocida. I meccanismi di segregazione e di esclusione del totalitarismo di classe presentano, quindi, una straordinaria somiglianza con quelli del totalitarismo di razza. La futura società nazista doveva essere costruita attorno alla razza pura, la futura società comunista attorno a un popolo proletario depurato da qualsiasi scoria borghese. La ricostruzione di queste due società venne progettata allo stesso modo, anche se i criteri di esclusione non furono gli stessi. È, quindi, un errore sostenere che il comunismo sia una dottrina universalistica: è vero che il progetto ha una vocazione mondiale, ma una parte dell’umanità è dichiarata indegna di esistere, esattamente come nel nazismo. L’unica differenza consiste nel fatto che la società comunista, invece di essere divisa su base razziale e territoriale come quella nazista, è stratificata in classi sociali.
Come si vede, nazismo e comunismo sono due facce della stessa medaglia: l’odio per un determinato gruppo. Totalitarismo di classe e totalitarismo di razza.
Antonio S.