Gli Schwarze Mander della Hofkirche di Innsbruck
La statua di Massimiliano d’Austria, nonno paterno di Carlo V, è al centro, in ginocchio, protetta da una cancellata in ferro battuto.
Ma oggi chi entra nella Hofkirche resta assolutamente travolto dall’imponenza delle 28 statue che circondano il maestoso cenotafio dell’imperatore. Sono gli Schwarze Mander (uomini neri): 28 statue di bronzo a grandezza superiore rispetto al naturale, dai 2 metri ai 2 metri e 50. Uomini e donne che rappresentano antenati, parenti e modelli di Massimiliano. Inizialmente il progetto prevedeva addirittura 40 statue!
E’ straordinario osservare come ogni statua abbia le sue particolarità. Si rimane stupiti di fronte alla massiccia armatura di Ferdinando re del Portogallo, raffigurato con la visiera chiusa perché non si possedeva nessun ritratto della sua persona. E al suo fianco si fa caso allo sguardo e alla postura di Ernesto, detto “il ferreo” perché – sostiene la leggenda – riusciva a piegare un ferro di cavallo a mani nude!
Se poi notate bene l’espressione di Giovanna la Pazza, troverete nei suoi occhi i segni della depressione che la affliggeva.
E non si può non fare caso a due statue affiancate: Filippo il Buono e suo figlio Carlo il Temerario. La prima cosa a cui si pensa è che i soprannomi sono sbagliati. Lo sguardo di Filippo infatti non è certo da buono: è fiero, i lineamenti decisi. E Carlo più che un temerario sembra un rammollito, con il viso grassottello e poco virile. Eppure – ho pensato in seguito – l’artista è voluto andare oltre questi stereotipi. La fierezza e la sicurezza dello sguardo di Filippo rappresentano l’uomo maturo, che quindi ha scoperto anche la bontà. I lineamenti di Carlo, invece, rispecchiano quelli di un giovane ancora immaturo, e che agisce quindi con poco senno e tanta temerarietà.
Numerosi gli artisti che hanno lavorato a queste statue. Tra cui, ricordiamo, figura anche il grande Albrecht Dürer (che disegnò certamente lo schizzo della statua di Re Artù).
Ancora oggi la serie di statue sembra rendere un alto ed eterno omaggio all’imperatore. Al visitatore non resta che immergersi nella contemplazione di quel mondo tanto lontano quanto purtroppo dimenticato. Non resta che osservare attentamente quegli uomini che hanno fatto la storia della nostra Europa.
Massimiliano d’Austria fu poi sepolto nella cappella di Wiener Neustadt, dove non fu possibile trasportare le statue a causa del loro peso eccessivo.
Quella della Hofkirche è quindi una tomba vuota.
Ma di fronte a tanta potenza figurativa questo conta davvero poco.