LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

lunedì, febbraio 23, 2009

Scuola passatista e presentista: preparare alla vita isolando dalla vita

La scuola passatista e presentista è bloccata da un drammatico paradosso: vorrebbe preparare alla vita isolando dalla vita.

I nostri ragazzi hanno bisogno di confrontarsi quotidianamente con il mondo in cui vivono. Non possono trascorrere 5-6 ore al giorno rinchiusi in stanze di 25 metri quadrati, seduti su una misera sediolina di legno, seppelliti in un mondo in cui si parla esclusivamente di periodi storici lontanissimi nel tempo e dalla sensibilità contemporanea.

Non ci può essere formazione dove c'è una scuola mummificata.

Sfondiamo le porte. Forziamo i cancelli. Apriamo ampi varchi luminosi ariosi alle giovani intelligenze.

Antonio S.

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lunedì, febbraio 16, 2009

DOBBIAMO UCCIDERE IL FUTURISMO!

MANIFESTO NET.FUTURISTA
[vibrante intoccabile fanatico igienico lucido spietato]


Siamo infine arrivati alla resa dei conti. E sarà una durissima resa dei conti.

È necessario affermarlo subito con estrema chiarezza: noi non saremmo mai voluti arrivare a questo punto, non avremmo mai voluto scrivere queste parole. Ma è stata passata ampiamente la misura e per questo siamo costretti a reagire con energica determinazione.

Mi rivolgo a voi, passatisti e presentisti dell’ultim’ora!

La vostra invadenza e la vostra stucchevole pedanteria ci hanno provocato troppo a lungo e troppo stupidamente. Lo spirito antiquariale e insistentemente celebrativo del nostro Paese costringe oggi noi net.futuristi, futuristi del XXI secolo, a scrivere questa pagina arroventata

CONTRO IL FUTURISMO

Sì. Noi abbiamo amato entusiasticamente il Futurismo e i capolavori futuristi. Li abbiamo letti osservati studiati sviscerati compresi ammirati adorati. Ma ora dobbiamo buttarli una volta per tutte nel secchio. Dobbiamo portare a termine necessariamente l’uccisione dei nostri padri. È un’operazione igienica. E ormai improrogabile.

Abbiamo già aggiornato e ampiamente superato le maggiori intuizioni futuriste del secolo scorso, nelle arti visuali, sonore e performative. Non è questo il punto. Si tratta invece di compiere oggi un atto simbolico ma determinatissimo in occasione delle ormai famigerate Celebrazioni Per Il Centenario Della Pubblicazione Del Primo Manifesto Futurista. Noi sentiamo puzzo di marcio in queste celebrazioni, puzzo di cadavere. Puzzo di passatismo. Puzzo di presentismo. Puzzo di accademismo affarismo professoralismo becero utilitarismo. E sentiamo anche un disgustoso puzzo di cialtroneria mediatica. Ed è per questo che noi dobbiamo dare ossigeno all’ambiente conducendo un’operazione igienica: eliminare il puzzo futurista senza fare sconti a nessuno.

Coraggio, amici net.futuristi. Occorre avere questo coraggio. Questo igienico coraggio.

Nel primo manifesto futurista Filippo Tommaso Marinetti, esattamente un secolo fa, scriveva:

«Quando avremo quarant'anni, altri uomini più giovani e più validi di noi, ci gettino pure nel cestino, come manoscritti inutili. Noi lo desideriamo! Verranno contro di noi, i nostri successori; verranno di lontano, da ogni parte, danzando su la cadenza alata dei loro primi canti, protendendo dita adunche di predatori, e fiutando caninamente, alle porte delle accademie, il buon odore delle nostre menti in putrefazione, già promesse alle catacombe delle biblioteche. […] Essi tumultueranno intorno a noi, ansando per angoscia e per dispetto, e tutti, esasperati dal nostro superbo, instancabile ardire, si avventeranno per ucciderci, spinti da un odio tanto più implacabile in quanto che i loro cuori saranno ebbri di amore e di ammirazione per noi».

Ecco. Ce l’ha detto il nostro grande padre. Ce l’ha detto Marinetti di uccidere il Futurismo. Non tradiamolo! Come i futuristi invitarono ad uccidere il chiaro di luna e tutta la letteratura precedente (compresi i padri simbolisti), così noi oggi dobbiamo uccidere i poemi bellici paroliberi, dobbiamo uccidere il dinamismo plastico e l’aeropittura, il tattilismo e l’aeropoesia.

Celebrare. Celebrare. Celebrare. Che cosa volete ancora celebrare? i cavalli di Boccioni? le compenetrazioni di Balla? gli aerei di Crali? i gilet di Depero? le ceramiche di Albissola? Ancora?

Sono stati geniali, lo sappiamo! Ma nel secolo scorso!
Viviamo nel terzo millennio. Ed è ora di fare chiarezza una volta per tutte. La nostra sensibilità trasformata per mezzo della rivoluzione neotecnologica ci impone di eliminare ogni residuo di patetico manierismo futurista. Bisogna buttare - definitivamente e orgogliosamente - il vecchio Futurismo nel secchio.

Guardiamoci dentro spietatamente. Se il Futurismo è ancora in noi, dovremo uccidere una parte di noi stessi. Anche questa nostra prosa enfatica ormai ci disgusta e ci fa ricordare qualcosa che dobbiamo necessariamente uccidere. Cancelleremo anche questa! Tenete quindi a mente ciò che state leggendo ma dimenticate e cancellate il modo in cui ci siamo espressi! Coraggio, amici net.futuristi. Non abbiate timore. Abbiamo già ucciso avversari accanitissimi. Resta da evitare il rischio più insidioso per noi. Non avremo compiuto nulla fino a quando non ci saremo liberati degli scheletri di famiglia! Noi oggi abbiamo il compito di immensificare il Futurismo del XX secolo, e per fare questo bisogna ucciderlo una volta per tutte!

Anche noi net.futuristi saremo buttati via tra qualche decennio. È naturale ed igienico che sia così! Noi non ci opponiamo a questo naturale e salutare processo evolutivo!

Anzi!

Noi lo desideriamo!


* pubblicato in Ad Futurum POST - Anno 1 n. 1 in occasione del centenario del 20 febbraio 2009

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domenica, febbraio 08, 2009

netfuturismo e digital divide

A leggere certe notizie viene da essere fiduciosi per il futuro. Certo, contenere i costi di produzione di un computer fin quasi ad annullarli è operazione assai ardua (e Negroponte ne sa qualcosa). Ma si deve provare a fare qualcosa in questo senso. E' soprattutto l'accesso alla rete internet che a noi netfuturisti interessa. Non occorre guardare molto lontano per trovare situazioni deprimenti: già in Italia viviamo l'incubo del tanto discusso digital divide. La copertura della banda larga nel nostro Paese è imbarazzante e relega molti individui in uno stato di isolamento oggi inaccettabile. L'opportunità di accedere alla comunicazione ibridazione evoluzione totale offerta dalla rete globale deve essere estesa a tutti i cittadini il prima possibile, poichè si stanno creando (e si sono già creati) dei ritardi inconcepibili tra chi ha accesso alla rete e chi no. Entrare solo oggi in internet, con un sistema così avviato e sviluppato, può essere già traumatizzante per i principianti. Si rischia di non capirci nulla, di sprofondare nel caos totale. Occorre quindi correre ai ripari al più presto, prima che sia troppo tardi. Occorre una banda larga per tutti in Italia. La situazione per i paesi in via di sviluppo è ovviamente ancora più critica. Ma lì ci sono problemi di politica internazionale che bloccano ogni evoluzione in questo senso. Proveremo a farci sentire anche in quel caso. Tutto il mondo ha bisogno della rete e ha bisogno del netfuturismo, il netfuturismo ha bisogno della rete per arrivare a tutto il mondo.

Antonio S.

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domenica, febbraio 01, 2009

performance netfuturista: improvvisazione e naturalezza esplosive

Una delle caratteristiche di tutte le azioni performative netfuturiste è l'improvvisazione e l'assoluta naturalezza nel rapporto con il pubblico. Alla fine c'è chi può essere entusiasta delle nostre idee, c'è chi può essere irritato (e noi lo vogliamo!), ma tutti si dichiarano sorpresi dalla capacità di stare in pubblico e dominare il pubblico. In moltissimi ci guardano come se fossimo alieni. Questa capacità in realtà se è vero che per alcuni netfuturisti è frutto di anni di mestiere, per molti invece è il risultato di una sicurezza talmente salda che non può non sfociare nella prestazione di alto livello. Tutto è spontaneo, quando si vive in linea con il pensiero di cui si parla, quando si affronta il lavoro con la stessa coerenza, quando si fa arte seguendo gli stessi principi, quando i rapporti interpersonali sono naturalmente netfuturisti. La nostra forza è che possiamo sfidare in modo strafottente il mondo perchè sappiamo che abbiamo i numeri per affrontare qualsiasi sfida. Non abbiamo nulla da temere. Non abbiamo scheletri nell'armadio. Tutto è limpido e cristallino. Puro. Bisogna tremare di fronte a noi perchè siamo quello che diciamo di essere. Ed è così che ieri abbiamo potuto interessare ragazzi appartenenti a circoli che si definiscono "di destra" e allo stesso tempo ragazzi che contestavano all'esterno e appartenenti ad ambienti "di sinistra" (quanto è penoso parlare ancora in questi termini). Spiegando loro che i muri inutili vanno demoliti. Tutto sotto gli occhi dei giornalisti e delle forze dell'ordine, stupiti ed increduli di fronte a tanta audacia comunicativa. Non c'è barriera che tenga quando hai la dinamite dentro.
Le serate futuriste del secolo scorso introdussero senza dubbio un elemento nuovo: la conflittualità con il pubblico. Quello che oggi noi netfuturisti aggiungiamo è quel toglierci completamente l'aura di Artisti, visto che l'aura oggi la desiderano solo quelli che non hanno nulla a che vedere con l'arte. La vecchia Arte non ci interessa. Molti di noi sono artisti da quando sono adolescenti. Partecipiamo ad eventi spettacoli concerti da quando siamo in fasce. Abbiamo prodotto opere d'Arte per decenni. Ma quella robetta ci ha definitivamente schifato. Quella robetta è del XX secolo. Continuiamo ad accumulare opere dopo opere, perchè la nostra creatività è a tratti straripante. Ma noi siamo proiettati verso la creAzione totale e la creatività estesa. Noi siamo oltre-artisti.
Anche qui: aboliamo tutte le barriere e sfondiamo tutti i muri.
E la cosa più interessante è che per noi queste sono le cose più naturali del mondo. Non dobbiamo fingere. Non dobbiamo metterci nessuna etichetta addosso.
Siamo così.
E non c'è altro da aggiungere.
Antonio Saccoccio

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