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domenica, gennaio 17, 2010

Di chi è Lentamente muore? False le attribuzioni a Pablo Neruda e Martha Medeiros.

Qual è l'autore della poesia Lentamente muore?
Chi naviga sul web con ogni probabilità conoscerà il caso del testo Lentamente muore, certamente uno dei brani più famosi che da tempo circola su internet. Attribuito dai più a Pablo Neruda, in realtà è di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana.
Per anni ha circolato sul web questa poesia di Neruda, copiata dai blogger di tutto il mondo, inviata per email come messaggio di augurio per l'anno nuovo, scelta come frase di presentazione di profili msn e facebook da migliaia di navigatori.
La questione della paternità in Italia è stata sollevata e risolta grazie al noto intervento in Senato di Clemente Mastella (nel gennaio 2008), che attribuendo i versi al poeta cileno ha causato al pronta reazione della fondazione Pablo Neruda, che ha chiarito l'equivoco.
Ha reagito, ben più vigorosamente, Stefano Passigli, l'editore delle opere di Neruda in Italia, che ha affermato in un comunicato: "Chi conosce la sua poesia - spiega Passigli - si accorge all'istante che quei versi banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del Novecento". Fermiamoci un attimo a riflettere su questa affermazione. Passigli ha tutto il diritto di criticare chi, non conoscendo l'opera di Neruda, attribuisce quei versi ad altri, ma è arrogante e patetico quando li definisce "banali e vagamente new-age". Quei versi sono vita, la vera vita. E - per fortuna - milioni di persone in tutto il mondo sono capaci di riconoscerne la forza.
La vicenda non è - come i più credono - una delle tante curiosità di internet, ma rappresenta perfettamente le rivoluzionarie prospettive che apre il web (soprattutto nella sua versione 2.0) rispetto ai tradizionali media.
Due mondi si stanno scontrando da un decennio, da quanto il web è entrato nelle case degli italiani.
Il primo mondo è quello della tradizione, delle voci che parlano in cattedra, delle firme, dei titoli di studio in bacheca: è il mondo della stampa, della tv, della radio, del cinema. Un mondo ad una direzione e ad una dimensione. Ci sono pochi che conquistano (non si sa bene come) il diritto di essere credibili, e poi il resto della popolazione, massa oscura e indegna della minima attenzione e considerazione. Tutto è certo, trionfa il dogma.
Il secondo mondo è quello dell'innovazione, delle voci che parlano l'una al fianco delle altre, senza firme, senza titoli in evidenza: è il mondo del web. Un mondo multidirezionale e multidimensionale. Tutti hanno conquistato il diritto di esprimersi in pubblico, tutti possono essere credibili. Tutto è in discussione, trionfa il dubbio.
Questo è uno scontro tra due mondi che non possono pacificamente convivere, anche se in molti (sempre per ragioni di convenienza oppure per il solito moderatismo trionfante negli spiriti poco audaci) sostengono la pace tra media vecchi e nuovi. In realtà gli old media lottano strenuamente per non soccombere di fronte alla violenza barbarica (ma sanissima) dei nuovi media.
Vediamo cosa è successo in questo caso. Non si sa bene come e da chi è partita l'errata attribuzione, ma certamente il brano della Medeiros ha avuto sul web un'enorme diffusione proprio perchè attribuito ad un poeta famoso come Neruda. Gli utenti del web non sono infatti pienamente consapevoli della forza del nuovo medium, e continuano a crescere nella scuola italiana (trionfo della tradizione e della conservazione, del principio d'autorità, dell'adorazione degli Artisti e dei Poeti), in cui si insegna a venerare il nome sacro dell'Infallibile Poeta, non a cercare di comprendere il reale valore di una poesia indipendentemente da chi è l'autore. Crescono anche con la tv, che diffonde la medesima adorazione per Attori, Cantanti, Calciatori, etc.
L'errore Neruda/Medeiros può essere nato in due modi: involontariamente o volontariamente.
Nel primo caso, chissà come, qualche utente deve aver erroneamente scambiato i nomi dei due.
Nel secondo caso, invece, si tratta di una falsa attribuzione voluta, operazione non rara tra chi il web lo conosce bene.
Come dicevo sopra, siamo in una fase in cui il nuovo medium mette tutto in dubbio, ma i vecchi media e la scuola tendono a dare certezze. Quindi se si vuole far circolare un testo è ancora molto più facile farlo circolare con il nome di Neruda, piuttosto che con il nome di una sconosciuta giornalista brasiliana. E' in fondo la stessa tattica adoperata da chi cerca di far leggere i propri messaggi sul web mettendo nel titolo parole come "ragazze, sexy, porno, Cicciolina, etc.". Neruda usato come Cicciolina? Esattamente. Il divismo mediatico ha le sue leggi: poeti, attori, calciatori e pornodive... non fa differenza.
In pratica, in questi e altri casi, alcuni utenti che conoscono maggiormente le potenzialità del nuovo medium sfruttano, per raggiungere i loro scopi, proprio quei pregiudizi old-mediatici che il web sta abbattendo.
Riassumiamo. Il web è il trionfo dell'orizzontalità e della demolizione del principio di autorità. Ma gli utenti sono ancora quasi tutti abituati ai rapporti gerarchici e verticali (passatisti o presentisti che siano) e stanno solo lentamente mutando sensibilità (scuola e old media si oppongono strenuamente a questa trasformazione). Quindi gli utenti più consapevoli e sensibili alla rivoluzione in corso hanno un compito assai difficile: cercare di sensibilizzare tutti gli individui nel più breve tempo possibile ai problemi aperti dai nuovi media. La lezione del caso Lentamente muore è proprio questa: il brano, sfruttando il nome di Neruda, ha avuto diffusione mondiale. Si sono diffuse idee vitali, il nome di Neruda di certo è più conosciuto, e anche quello della Medeiros. Il risentimento della vecchia editoria è ancora una volta fuori luogo.
Un altro passo.
La via d'uscita per il futuro non sarà chiedersi chi è l'autore di un brano, ma chiedersi innanzitutto se il brano è valido o no.
Il messaggio del testo è ottimo.
E' di Neruda? Benissimo.
E' della Medeiros? Benissimo.
L'autore non conta. Forse il più intelligente è stato chi è arrivato ad attribuire ad entrambi il brano.
In realtà il testo dovrebbe essere di tutti, di tutti gli internauti che lo hanno letto e ci si riconoscono.
E allora, considerando che il testo è energico e vitale, la visione del mondo coraggiosa e ottimistica, vi annuncio che l'autore di Lentamente muore è NetFuturismo.
Antonio Saccoccio

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6 Comments:

At 19 gennaio, 2010 01:56, Blogger Paolo said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

 
At 20 gennaio, 2010 17:25, Blogger Serena Peterlin said...

Lenta Mente muore mentre veloce Mente vive.
E questo Netfuturismo lo sa.


Notecellulari.spllinder.com

 
At 23 gennaio, 2010 10:53, Anonymous Gianluigi Ballarani said...

Articolo lucidissimo. In effetti ho più volte testato l'inaudita rilevanza di un nome 'conosciuto' al fianco di una frase. A prescindere dall'effettiva originalità della stessa. Tra l'altro viene sfruttato uno dei principi di persuasione più potenti e profondi. Principio che, la nostra società old mediatica, sostiene e appesantisce grazia al divismo cialtronmediatico in essa intrinseco.

Sto parlando dello stesso principio per cui nelle publicità dei dentifrici ci sono attori vestiti col camice bianco dei dottori (o dottori in persona), per cui tutti brand che si pubblicizzano in televisione pagano MILIONI per avere in quei 30 secondi la presenza di un VIP o PTF (personaggio tristemente famoso), nuovo termine coniato da Obama e tradotto in italiano dalla IQT (International Quotes Translate = Traduzioni Internazionali di Citazioni).


Inutile dire che il principio di cui stiamo parlando è quello di AUTORITA'.

 
At 23 gennaio, 2010 14:43, Anonymous fabrizio cotza said...

Ho usato per anni questa poesia nei miei corsi (fino a quando non è stata storpiata da una nota pubblicità du rum) ed inizialmente anche io la spacciavo per un'opera di Neruda, raccogliendo a fine citazione grandi consensi. Quando poi ho scoperto che era della Medeiros, ed ho cominciato a citare la vera autrice, ho notato meno entusiasmo.
Potere del brand.

 
At 23 gennaio, 2010 21:20, Blogger Antonio Saccoccio said...

esattamente. Cicciolina come Neruda. non c'è nulla da fare.

Net.Futurismo come Neruda.
Ora vediamo chi vende meglio e di più.

 
At 24 gennaio, 2010 15:19, Blogger Antonio Saccoccio said...

@fabrizio, hai sperimentato sulla tua pelle quello che sto dicendo. grazie per la testimonianza.
da oggi in poi puoi citare anche NETFUTURISMO come autore del testo ;-)

 

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