LIBERI DALLA FORMA

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sabato, maggio 07, 2011

L'artista presentista: viltà + imbecillità (tra détournement e plagiarismo)

E' semplice oggi farsi beffe degli artisti passatisti. Dopo un secolo di avanguardie e sperimentazioni di ogni tipo, è sin troppo semplice notare l'artista che resta palesemente estraneo alla realtà contemporanea. Per questo motivo i passatisti, fortunatamente, hanno quasi smesso di essere un problema. Ormai l'arte ufficiale, le accademie, i musei, le gallerie non vogliono gli artisti passatisti. L'arte ufficiale reclama una nuova razza di vili artisti opportunisti: gli artisti presentisti. Se abbiamo compassione per l'artista passatista, noi net.futuristi, futuristi del XXI secolo, non possiamo che prenderci gioco della brulicante schiera degli artisti presentisti. E chi sono costoro? Nessun problema, guardatevi attorno e ve ne capiterà sotto gli occhi certamente qualcuno. L'artista presentista è innanzitutto un imbecille. Poi un vile. Spesso pure un opportunista. Imbecille perchè non ha alcuna idea critica sul mondo in cui vive. Vile perchè, come tutti i presentisti, non ha la minima intenzione di combattere per una qualche causa. Opportunista, perchè quel poco che crede di avere capito del mondo, pensa di poterlo sfruttare per i suoi miseri meschinissimi progetti.
Impariamo a riconoscere l'artista presentista. L'artista presentista è uno che vuol essere alla moda, che vuole stare al passo (al passo di qualche idiozia, visto che del mondo non ha capito praticamente nulla). Questo è il lato comico di tutti i presentisti (e in special modo degli artisti presentisti!): pensano di essere alla moda, mentre in realtà rappresentano semplicemente l'apice dell'omologazione contemporanea.
Tipici esempi di artisti presentisti sono coloro che sono grandi conservatori, ma che si travestono da grandi innovatori. Prendete le schiere di artisti dediti alla performance art, alla video art, alla net art. Li avete mai visti? Li avete mai sentiti parlare? Avete mai letto qualcosa scritto da loro? Li avete mai visti atteggiarsi a grandi esperti di chissà quale nuova Arte di fronte all'onesto individuo che se ne frega giustamente dell'Arte? Li avete mai visti trattare con sufficienza il povero artista passatista, che pure lui non ha capito un granchè del mondo in cui vive, ma non ha neppure capito che basta leggersi un misero manualetto di storia dell'arte contemporanea per infinocchiare qualcuno che neppure quel misero manualetto ha letto? Li avete mai visti, nella miseria della loro esistenza, leccare il sedere ai soliti critici e curatori peracottari? Li avete mai visti proclamarsi "nuovi", e addirittura "eversivi" solo perchè fanno "net art" e "hacker art"? No, non so se avete avuto la fortuna di conoscere articoli del genere. Il grado di vigliaccheria e imbecillagine in questi casi arriva al massimo grado. Gente che un giorno si dichiara "anti-sistema", "ribelle", "rivoluzionaria" e il giorno dopo te la ritrovi su Flash Art! Ma come? Forse non abbiamo capito nulla. Forse è una manovra tattica per entrare negli ambienti dell'arte ufficiale per poi sabotarli!?! E invece no! Nessuna tattica. Solo vile imbecillagine. Questi vogliono arrivare là per fare carriera! Come tutti i presentisti: vigliacchi e opportunisti. E pure imbecilli. Perchè, vogliamo concederglielo, forse i poverini davvero non hanno compreso bene che i nuovi media sono potenzialmente rivoluzionari, ma non per giocarci come fanno loro a chi fa il sito più figo o annoiandoci con patetici e fallimentari détournement e plagiarismi vari. Il détournement è interessante quando è partorito da un individuo che ha qualcosa di importante da dire. Da qualcuno che ha un piano d'azione, una visione del mondo. Se li partorisce un vile imbecille resta un'azione vile e imbecille. Tutte le tecniche sono potenzialmente buone: il problema è poi riempirle di senso. Altrimenti è scimmiottamento da circo. E' patologico psittacismo.
Eccoli li sentiamo! "Ma io sono videomaker!" dice uno, e l'altro "Ma io sono programmatore esperto! Faccio net art!". Cari amici, sempre servi e servili siete. E se siete servi e servili, poco cambia se usate marmo o usate Java. Riflettete bene.
Un avanguardista autentico, un futurista, un dada, un situazionista sa cosa deve farci con parole, immagini, suoni, corpi, azioni, fotocamere, videocamere, internet: deve portare la propria critica radicale al sistema dominante. Un artista presentista anche sa cosa deve farci: poichè non ha idee sul mondo, deve portare ogni giorno qualche spiccioletto nel suo borsello.
Ah! Dimenticavo un particolare delizioso. Qualcuno di questi artisti presentisti (o critici, tanto è la stessa cosa, sono tutti amici, critici e artisti presentisti, uno aiuta l'altro a legittimare il proprio ruolo inutile nel mondo), qualcuno che non ha letto solo il manualetto d'arte dell'università o dell'accademia, ma pure qualche libretto (di quelli inutili) in più, per difendersi vi potrà proporre pure - con aria sofisticata e intellettuale! quell'aria sofisticatamente morbosamente intellettuale! - il solito ritornello che l'avanguardia non è più possibile e infantilismi del genere. Ecco, di questi abbiate semplicemente pietà. Pensano di essere colti e interessanti mentre recitano come pappagalli lo stupidario del presentista. Abbiatene pietà.
Agli artisti presentisti una preghiera accorata: smettete di prender per il sedere quegli onesti uomini che magari si aspettano da voi - in quanto grandi Artisti! - qualche atto di coraggio. Lasciate perdere tutto e fate l'unico détournement serio della vostra carriera: détournate la vostra esistenza! E' l'unico modo per uscirne con dignità.
E ricordate sempre: il nostro disprezzo verso la vostra casta di mentecatti è totale.
E ci fate sempre ridere tanto.

Antonio Saccoccio

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4 Comments:

At 07 maggio, 2011 22:46, Blogger Elisabetta Mattia said...

Se riuscite a trovarlo, vi invito a guardare il film "L'Artista" (Regia Mariano Cohn e Gaston Duprat).
E' uscito nelle sale italiane nel 2008 per restarci solo pochi giorni, dopo di che se n'è persa ogni traccia.
Eppure era stato presentato al Festival internazionale del cinema di Roma con il placito del Ministero per i beni e le attività culturali che ne riconosceva l'interesse culturale.
Narra l'ascesa di un artista, che artista non è, nel tortuoso mondo dell'arte che decide le ascese e le cadute in maniera del tutto schizofrenica e capricciosa.
Mi fa totalmente pena chi si fregia della qualifica di "artista". Chi conosce almeno un po' questo mondo sa che l'artista non è che l'ultima pedina di un sistema autodeterminista, dominato da "commissari" (Yves Michaud) che decidono il bello e il cattivo tempo di una categoria totalmente autoreferenziale.

 
At 15 maggio, 2011 23:56, Anonymous Frank said...

Ahahahah! tutto verissimo! sottoscrivo!

 
At 19 maggio, 2011 00:21, Blogger Stefano Balice said...

L'arte è sempre più sinonimo di produzione di oggettini inutili per soddisfare i capricci di chi li produce e di chi li rivende.
Un mercato assolutamente autoreferenziale, che si nutre di sè stesso.

 
At 22 maggio, 2011 18:27, Blogger Antonio Saccoccio said...

credo che con il MAV riusciremo finalmente nei nostri propositi. riusciremo dove il gruppo IDRA ha fallito. adf

 

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